E’ iniziata e terminerà in pochi giorni, l’installazione delle nuove panchine sul territorio cittadino, nell’ambito delle attività di decoro urbano messe in campo dall’amministrazione, guidata dal sindaco Giorgio Zinno, attraverso l’assessore Pietro De Martino.  21 le sedute nuove “in pietra”, posizionate lungo via Aldo Moro, via Manzoni, via San Martino, via Botteghelle, piazzetta della Pace.  Mentre sono state già ripristinate le panchine preesistenti in legno in via Roma, piazza Carlo di Borbone, piazzetta Europa e all’interno della Villetta Bruno, in via Cavalli di Bronzo. Qui sono state sostituite le doghe in legno che erano state completamente divelte e portate via. Stessi interventi saranno effettuati a breve anche sulle panchine preesistenti in piazza Trieste e Trento, piazza Padre Pio e all’interno di Villa Falanga.

“La pietra a prova di vandalismo” , si potrebbe dire in quanto la decisione di impiegare questo o materiale per le nuove sedute nasce dalla volontà di preservare le panchine dai numerosi atti vandalici che nel tempo sono stati perpetrati a danno di quelle in legno, da cui sono state divelte  e prelevate le doghe, lasciando in alcuni casi solo la struttura in acciaio.

Inoltre, nell’ambito del più ampio progetto di decoro urbano , è previsto l’abbellimento delle panchine che verranno dipinte a tema da artisti locali. Un’idea, elaborata dal Primo Cittadino .  dall’assessorato alla Cultura che darà alla città una connotazione fortemente creativa ed originale.

“Sono 21 in tutto, le panchine nuove in pietra – spiega il sindaco Giorgio Zinno – posizionate laddove le vecchie non erano più recuperabili, ma anche in altri luoghi per aumentare i punti di riposo e di aggregazione, nonchè di abbellimento urbano. Laddove invece ve ne erano alcune ancora recuperabili, le abbiamo ripristinate con nuove doghe, nell’ottica della spending rewiew. Ora facciamo appello al senso di responsabilità e di appartenenza al nostro territorio. Perchè la salvaguardia e il rispetto verso la propria città sono condizioni imprescindibili per il benessere di una comunità”. 

La conservazione e, perchè no, la tutela verso tutto ciò che rientra nel patrimonio comune, siano esse panchine, fontane e altro – conclude De Martino – nasce sempre dai comportamenti dei singoli. E’ lì che bisogna darsi da fare. Le istituzioni possono intervenire con i fatti, installando e sostituendo elementi di decoro urbano ma poi dipende dalla sensibilità e dall’educazione di ognuno di noi. Salvaguardiamo la bellezza e facciamoci per primi controllori della cosa pubblica”.