BCP: conti in crescita anche nell’anno della pandemia

Nella seduta del 27 aprile 2021 il Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Popolare, presieduto da Mauro Ascione, confermando i dati preliminari già approvati lo scorso 10 febbraio, ha approvato il Progetto di Bilancio dell’esercizio 2020, corredato dalla relazione degli amministratori sulla gestione.

Nella stessa seduta il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato la Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) per l’esercizio 2020. Il documento, giunto ormai alla quarta edizione evidenzia, secondo linee guida riconosciute a livello internazionale, l’impegno profuso dalla Banca ai fini dell’integrazione della sostenibilità all’interno dei valori aziendali rappresentando gli impatti generati dalle attività della banca, con riferimento alle tematiche sociali, ambientali, attinenti al personale ed alla lotta contro la corruzione.

Il Progetto di Bilancio, che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea dei Soci convocata i prossimi 9 e 10 giugno, chiude con un utile netto di euro 5,5 milioni e indici di solidità patrimoniale, CET 1 e TCR Phased-in, in significativa crescita al 16,20% (dal 14,02% di fine 2019), segnando valori nettamente superiori al requisito regolamentare “SREP” del 12,95%, fissato dalla Banca d’Italia.

La proposta di ripartizione dell’utile formulata dal Consiglio di Amministrazione, che prevede l’integrale destinazione alle riserve di patrimonio netto della Banca, fatta eccezione per euro 1,5 milioni destinati alla voce utili a nuovo, ed euro 140 mila destinati al fondo di beneficenza (secondo le disposizioni dell’art. 55 b Statuto Sociale), ha tenuto in debito conto le indicazioni di massima prudenza espresse dalla BCE nella comunicazione del 15 dicembre 2020 e riprese dalla Banca d’Italia.

Pertanto, il Consiglio di Amministrazione, anche a seguito delle interlocuzioni avute sull’argomento con la Banca d’Italia, potrà valutare, nel prossimo mese di ottobre, in assenza di ulteriori raccomandazioni dell’Autorità di Vigilanza, e tenendo conto dell’evoluzione del contesto economico di riferimento dell’emergenza Covid 19, la distribuzione di un dividendo nella misura complessiva da stabilirsi fino a concorrenza degli utili portati a nuovo.

 

 

 

Malgrado la congiuntura sfavorevole ed imprevista, dovuta alla pandemia da Covid-19, si conferma la capacità della Banca di realizzare risultati apprezzabili in termini di crescita degli impieghi alla clientela in bonis (+23,4%), della raccolta diretta (+11,9%) e della raccolta indiretta al netto della componente istituzionale (+1,9%). Fondamentale l’apporto della parte commissionale (+2,2% a/a) e in sensibile crescita anche il contributo dell’Area Finanza.

Robusta la posizione di liquidità (a breve e a lungo termine), con gli indicatori di riferimento LCR e NSFR, rispettivamente pari al 207% e al 128%, segnando valori nettamente superiori ai requisiti regolamentari (100%).

Raggiunti anche gli obiettivi di derisking previsti dal Piano NPL, facendo registrare un sensibile miglioramento dell’NPL Ratio netto sceso al 7,34% (contro l’11,48% di fine 2019), grazie alla cessione di crediti deteriorati per € 108 milioni (GBV), di cui per 73 mln di sofferenze cedute attraverso una operazione di cartolarizzazione multioriginator con garanzia statale (GACS), perfezionata per il tramite della Luzzatti SpA, società consortile del Sistema delle banche popolari.

“L’utile netto dell’esercizio pari a € 5,5 milioni, in miglioramento rispetto alle attese di Piano Industriale (5,2 milioni budget 2020), è stato sostenuto da una crescita corale dei ricavi tipici, che beneficia dei positivi ritorni delle azioni di rilancio commerciale, coniugata con un efficace controllo dei costi di gestione, nonostante le complessità derivanti dall’emergenza sanitaria”, commenta Felice Delle Femine, Direttore Generale della BCP.

Più in particolare, di seguito sono dettagliati i risultati e i dati principali dell’esercizio 2020.

Le masse intermediate hanno superato a fine 2020 i 4,4 miliardi. In particolare, grazie alle nuove erogazioni a famiglie ed imprese del territorio, che sono state pari a 528 mln, si registra una crescita per oltre € 280 milioni (+34,4%) dello stock riferito agli impieghi alla clientela in bonis, salito a 1,480 milioni.

Risultano, altresì, in aumento la raccolta diretta (+11,9%) e la raccolta indiretta al netto della componente istituzionale (+1,9%) trainata, quest’ultima, da una produzione di 74 mln circa nel comparto bancassicurazione e risparmio gestito.

Le operazioni di cessione di crediti deteriorati – in linea con le previsioni di Piano Industriale – hanno consentito di registrare un sensibile miglioramento sia dell’NPL Ratio lordo, calcolato secondo le metriche BCE (denominatore inclusivo delle esposizioni interbancarie), sceso al 12,3% (dal 19,8% di fine 2019) sia dell’NPL Ratio netto sceso al 7,34% dall’11,48% di fine 2019. Tali indicatori, calcolati in base al rapporto tra crediti deteriorati e i soli prestiti alla clientela, si attestano al 14,18% (NPL ratio lordo) e all’8,45% (NPL ratio netto). L’indice di copertura complessivo dei crediti deteriorati (coverage), si attesta al 44,5% circa, restando comunque su livelli superiori a quelli espressi a giugno 2020 (ultimo riferimento disponibile) dal sistema delle banche comparabili.

Il costo del rischio di credito (rettifiche nette su crediti/finanziamenti lordi inizio anno), al lordo del costo di cessione, è risultato di 187 bps (115 bps al netto del costo di cessione), in crescita di 44 bps rispetto ai 143 bps (al lordo del costo di cessione) del 2019, e include una cautelativa stima dei prevedibili effetti sul credito derivanti dal deterioramento dello scenario macroeconomico, assunto in ipotesi avversa, conseguente la crisi pandemica.

Nonostante le maggiori spese per l’emergenza sanitaria il cost income ratio (incidenza degli oneri operativi sui proventi operativi) si conferma al 61% in linea con il passato esercizio.

Grande impegno, come anche evidenziato nella DNF, profuso nella fase emergenziale per l’attuazione delle misure di sicurezza poste in essere per i Dipendenti e per la Clientela, la realizzazione di un Piano di Sostenibilità Digitale e la declinazione dei provvedimenti governativi atti a fornire sostegno, consulenza e liquidità alle famiglie, alle imprese, al territorio.

“Siamo soddisfatti dei risultati dell’anno 2020 – commenta Felice Delle Femine Direttore Generale della BCP – perché maturati nel contesto pandemico particolarmente gravoso per tutte le Risorse, in particolar modo per la prima linea delle filiali, che non hanno mai fatto mancare il supporto dell’Istituto alla Clientela.

Il rilancio commerciale iniziato 3 anni orsono, insieme all’imprescindibile rafforzamento dei principali andamenti, in particolare della riduzione degli stock dei crediti deteriorati, ci consente di guardare al futuro con rinnovata fiducia e con l’obiettivo di consolidare la nostra posizione di “Banca del territorio”, pronta ad interpretare i bisogni sostenendo la crescita. Sottolineo il ruolo centrale che ha avuto, per la BCP la sostenibilità – economica, sociale, ambientale – che rappresenta ormai un “dovere” per tutti noi.  La Dichiarazione Non Finanziaria testimonia l’impegno che la nostra Banca sta assumendo su tali tematiche per generare valore e lasciare una traccia positiva alle generazioni future anche attraverso un modello di gestione che si orienterà per il futuro sempre di più verso logiche di sostenibilità e tematiche ESGs (Enviromental, Social, Governance)”.

“Sia pur in un contesto caratterizzato da un evento straordinario che ha condizionato negativamente le nostre vite e l’economia nazionale e mondiale, la Banca di Credito Popolare chiude l’esercizio 2020 con un risultato positivo in termini di rilancio reddituale e consolidamento patrimoniale, rafforzando nel contempo anche i presidi volti a tutelare la salute dei clienti e dei dipendenti e a garantire la continuità operativa dei processi aziendali, gestendo al meglio le complessità derivanti dall’emergenza sanitaria – ha commentato il Presidente di BCP Mauro Ascione.

Alla base delle scelte che guidano l’operato del nostro Istituto permangono valori etici sui quali, in questi anni, abbiamo edificato un vero e proprio patto di fiducia con i nostri soci e clienti, che mira a coltivare il senso di appartenenza per continuare a crescere e creare valore per la nostra comunità, supportando le famiglie e le imprese del territorio nel gestire l’impatto di una fortissima crisi sanitaria, economica e sociale come parte attiva, attraverso una strategia che ha visto la sostenibilità come tema centrale.”