Maria Luigia Velotti è stata beatificata a Napoli sabato mattina, 26 settembre.

La vicenda umana della nuova beata si dispiega negli ambiti più umili della scala sociale. I casali di Soccavo, Sirico di Nola, Capodimonte, Miano, e infine la cittadina di Casoria, furono le tappe che segnarono la modesta geografia della sua vita.

Nata a Soccavo, il 16 novembre 1826 e rimasta orfana di entrambi i genitori a 4 anni, fu accolta dalla zia materna a Sirico di Nola. Qui trascorse un’infanzia felice, finché parenti malevoli, temendo di essere privati dell’eredità, istigarono la zia, nubile e possidente, contro la nipote, dipinta come una ragazza fannullona e incapace. Alle proibizioni e alle angherie che ne seguirono, Maria rispose con atteggiamento umile e sottomesso, rifugiandosi nella preghiera.

Il 2 febbraio 1853 nel convento di San Giovanni in Palco a Taurano di Nola, la beata ricevette l’abito del terz’ordine francescano e assunse il nome di Maria Luigia Pascale del Santissimo Sacramento.

Maria Luigia, oltre l’intensa vita di preghiera, avvertiva il bisogno di aprirsi a una dimensione apostolica più attiva, per rispondere efficacemente alle emergenze
sociali del suo tempo.

Madre Maria Luigia fu una donna del popolo sempre attenta ai bisogni degli ultimi. La sua specifica missione, dal momento che non poteva attendere ad attività esterne perché malata nel fisico, fu quella di attendere all’accoglienza di numerose persone che quotidianamente le facevano visita per ottenere guida, conforto e sostegno spirituale.

Nel 1884 madre Maria Luigia stabilì la sede del suo istituto a Casoria, in quello
che fu detto il “ritiro di Santa Maria” dove si spense il mattino del 3 settembre 1886.

Nel 1927 si avviò presso la curia ecclesiastica di Napoli il processo informativo
per la sua beatificazione e fu dichiarata venerabile il 21 gennaio 2016.