L’inconsapevolezza, l’immaturità o la semplice ignoranza. Tre sostantivi che, se associati ai botti di Capodanno, possono diventare letali. È proprio contro questi fattori che opera quotidianamente il nucleo artificieri del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli.
Un’attività di prevenzione che non si limita ai sequestri, ma passa soprattutto attraverso l’informazione e la formazione dei più giovani. In particolare, in prossimità delle festività natalizie, gli artificieri incontrano gli studenti – soprattutto delle scuole medie – di tutto il territorio partenopeo, con l’obiettivo di favorire una reale “presa di coscienza” sui rischi connessi all’uso degli artifizi pirotecnici.
Durante questi incontri, i carabinieri artificieri non si limitano a demonizzare i botti illegali, spesso assimilabili a veri e propri IED (Improvised Explosive Devices) perché prodotti senza alcun controllo, in ambienti non idonei e da persone prive di competenze e formazione. Grande attenzione viene posta anche sul corretto acquisto e utilizzo degli artifizi legali, che – se usati impropriamente – possono comunque causare gravi incidenti.
Per rendere più incisivo il messaggio, gli artificieri scelgono spesso un approccio diretto, mostrando immagini reali, facilmente reperibili anche sul web, delle ferite causate dall’uso scorretto o inconsapevole dei botti. Il mantra resta sempre lo stesso: “Mai raccogliere petardi inesplosi” e non sottovalutare mai alcun tipo di fuoco d’artificio.
Tra gli artifizi che destano maggiore attenzione vi sono i petardi a sfregamento. Non tutti sono illegali: molti di essi sono regolarmente autorizzati, poiché realizzati con tecniche di costruzione complesse e controllate. Tuttavia, quando sono illegali, risultano tra i più pericolosi in assoluto. Proprio per questo motivo questa tecnica di assemblaggio è progressivamente in fase di abbandono, a favore dei dispositivi attivati tramite miccia.
Il petardo a sfregamento si presenta come un tubicino di cartone alla cui estremità c’è la testa da sfregare. Nel cartoncino – sotto la testa a fiammifero – è presente un cilindro in gesso al cui interno è conservata una miccia a lenta combustione che arriva direttamente alla base del petardo dove è presente la polvere esplodente.
In alcuni casi, l’errore nell’assemblaggio dell’ordigno o la sua preparazione in ambienti inadeguati possono sporcare il cilindro in gesso con tracce di polvere da sparo anticipando la “catena” dell’esplosione.
In questi casi la fiamma generata dallo sfregamento agirebbe direttamente sulla polvere alla base del petardo, bypassando la miccia ed esplodendo immediatamente.
In sostanza il botto esplode prima del lancio, nella mano di chi l’ha acceso.
L’emergenza più significativa, al momento, riguarda però i petardi cilindrici di medie dimensioni – comunemente noti come magnum, cobra e simili – attivati a mezzo miccia. In questo caso si registra una diffusa produzione illegale, spesso basata sulla contraffazione di marchi e modelli di articoli pirotecnici legali e autorizzati. Prodotti che, pur apparendo regolari, nascondono un potenziale altamente distruttivo.
Un aspetto su cui gli artificieri insistono particolarmente nelle scuole è il rispetto della normativa vigente: gli artifizi pirotecnici legali possono essere acquistati solo da soggetti di età pari o superiore ai 14 anni per quelli di categoria F1 (i più “innocui”) e 18 anni per quelli di categoria F2. Inoltre, le modalità di utilizzo sono chiaramente indicate sulle etichette e devono essere rigorosamente rispettate. Molti incidenti, infatti, avvengono proprio a causa di un’attivazione errata o dell’uso in ambienti diversi da quelli prescritti.
Accanto alla prevenzione, restano significativi anche i numeri della repressione. Dall’inizio dell’anno ad oggi, gli artificieri del Comando Provinciale di Napoli hanno distrutto 44 chili di esplosivo, oltre a 3 granate da guerra e 2 bombe a mano, sequestrati in tutta Napoli e provincia.
Un quantitativo impressionante che comprende cipolle, cobra, bombe sinner, palloni di Maradona e altro materiale pirotecnico illegale. Una massa esplosiva la cui capacità distruttiva è paragonabile a quella di una bomba d’aereo, e che non tiene ancora conto dei sequestri effettuati nelle settimane immediatamente precedenti al Capodanno.
Numeri che confermano come l’informazione, soprattutto tra i più giovani, resti l’arma più efficace per prevenire tragedie annunciate
