Promozione e sviluppo del Porto Borbonico di Castellammare di Stabia, creazione di sinergie con gli altri operatori del porto e della fascia di costa e maggiore dialogo con le Istituzioni. Nasce con questi obiettivi l’associazione “Porto Borbonico di Stabia”, ente no profit fondato dai concessionari del porto antico di Castellammare, da sempre impegnati nel settore da diporto e dei servizi annessi.

Nello specifico: Banchina Alessandro, Cooperativa Parcheggiatori Porto Antico di Stabia, Lega Navale Sezione di Castellammare di Stabia, Pontili Da Paolo, Pontili San Catello, Pontili San Gennaro, Porto Davide, Porto Salvo, Stabia Main Port. A presiedere l’associazione sarà ogni due anni, in ordine di anzianità, uno degli amministratori delegati tra le 9 società fondatrici. Ad aprire le danze Paolo Cesino, operatore storico del porto stabiese. L’associazione Porto Borbonico di Stabia ha lo scopo di creare sinergie per lo sviluppo e la promozione del porto Borbonico di Castellammare di Stabia e dell’operatività dei singoli concessionari dell’ambito portuale, dalle attività di ormeggio ai servizi vari (bar, parcheggi, ecc). L’Associazione sarà interlocutrice con enti ed istituzioni, per esporre interessi, problematiche e proposte dei concessionari. Potrà inoltre promuovere e coordinare le attività di tutela e conservazione del Patrimonio Pubblico attraverso corsi di Formazione, raccolte fondi ed organizzazione di eventi. Del resto il nome stesso dell’associazione richiama la volontà dei fondatori di promuovere il rilancio del porto stabiese, partendo dalle proprie radici, salvaguardando l’economia locale ed incentivare, con idee e confronti, la crescita e lo sviluppo di vecchie e nuove realtà imprenditoriali, presenti nel Porto Borbonico della città.

Prima tappa? La richiesta di un incontro con l’amministrazione comunale per confrontarsi sui tanti progetti inerenti al porto e divulgati dalla stampa. Progetti spesso discordanti e che soprattutto sembrano tener poco conto delle realtà esistenti, compresa la sede Fincantieri, che rappresenta la storia della città, da Regio Cantiere Borbonico. Radici da salvaguardare, creando una progettualità capace di traghettare il cantiere navale di Castellammare di Stabia, verso nuovo lustro e crescita occupazionale.