«Il Paese sta piangendo già troppe morti silenziose. Evitiamo di doverne piangere altre e, per giunta, con la consapevolezza di non averle evitate per mere questioni burocratiche. Questa virulenta malattia va affrontata fuori dalla politica, fuori dall’economia e fuori da qualsiasi istinto ideologico. Sfatiamo pure la diceria che le nostre Istituzioni intervengono solo a tragedia consumata e solo per ricercare i colpevoli». Con queste parole si conclude la lettera aperta indirizzata al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e ai membri della quinta commissione Sanità e Sicurezza Sociale della regione, firmata dal segretario generale della UIL pensionati della Campania Biagio Ciccone.

Soltanto «adesso che l’Italia intera piange la morte silenziosa di tantissimi anziani […] le Istituzioni intervengono. Parte la magistratura […] Si muove pure qualche Regione per fare oggi quei controlli che avrebbe dovuto fare in passato» denuncia con vigore Ciccone, lanciando al contempo un allarme: «nessuno però si preoccupa dei sopravvissuti, ossia degli anziani che stanno ancora nelle case di cura e che sono circa 300 mila su tutto il territorio nazionale».

Un richiamo diretto soprattutto a chi amministra la regione Campania, «sino ad oggi attenta a prendere provvedimenti per contenere la crisi sanitaria e sociale», ma che su questo fronte «è rimasta inerte, nonostante le richieste di aiuto avanzate da più parti, oltre che dalle stesse associazioni delle strutture per la terza età».

Da qui l’accorato appello, diretto «ad ottenere (in favore delle RSA, ndr) essenzialmente due cose: in primo luogo, l’esecuzione, anche in assenza di specifiche sintomatologie, di tamponi a tutti i dipendenti impegnati nelle strutture e a tutti gli anziani ospiti; in secondo luogo, canali preferenziali per la fornitura o l’acquisto di materiale di prevenzione al contagio (mascherine, guanti, igienizzanti e camici)».