Ercolano ricorda le 140 vittime del traghetto Moby Prince. Una corona di alloro deposta sotto la lapide che ricorda i nomi dei cittadini di Ercolano che persero la vita quel 10 aprile 1991 nelle acque antistanti il porto di Livorno e una messa solenne nella Basilica di Santa Maria a Pugliano, alla presenza dell’unico superstite di quella tragedia Alessio Bertrand, dei familiari delle vittime e dei Sindaci dei Comuni della Campania coinvolti in quella che è considerata la più grave strage marittima accaduta in Italia in tempo di pace.

“La nostra città, nel corso di questi anni, non ha mai fatto mancare il proprio supporto e sostegno alle iniziative in ricordo della strage, partecipando annualmente alla cerimonia che si tiene a Livorno e non ultimo decidendo di intitolare una strada della città alla memoria delle vittime del “Moby Prince”. Quest’anno, le restrizioni imposte dalla pandemia da covid 19, non ci permettono di poter commemorare adeguatamente l’anniversario. I momenti di dolore e le tragedie creano legami importanti, catene indissolubili. Nel nostro caso il tempo ha rinnovato soltanto il dolore e la rabbia per una tragedia che ancora cerca una verità negata. Questa catena che c’è tra di noi continuerà a stringerci con forza, con amore ed affetto nel ricordo di vicende che hanno strappato alla nostra terra donne e uomini e nel desiderio di cercare la verità” – ha dichiarato il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto.

Di ricerca di verità e giustizia ha parlato anche Luigi Simeone, presidente del Consiglio Comunale di Ercolano: “Lo scorso 3 marzo abbiamo provveduto ad approvare in Consiglio Comunale un ordine del giorno con il quale abbiamo chiesto al Parlamento di istituire una commissione d’inchiesta bicamerale per accertare la verità sulla strage del Moby Prince. Sono contento che la nostra iniziativa venga replicata anche dalle altre amministrazioni della Campania che hanno subito perdite umane in quella tragica notte. E’ doveroso l’impegno di tutti noi affinché venga fatta giustizia e verità”.

Sette i cittadini di Ercolano che persero la vita quel 10 aprile di trent’anni fa: Giovanni D’Antonio, Gerardo Guida, Aniello Padula, Rocco Pernice, Pasquale Porciello, Gerardo Sicignano e Giovanni Tagliamonte.