I marittimi di Torre del Greco in protesta in seguito al mancato accordo tra Moby e DFDS hanno scritto una lettera al cardinale di Napoli Crescenzio Sepe chiedendo un aiuto anche a papa Francesco. Per domani mattina è previsto un incontro tra una delegazione dell’associazione Marittimi per il Futuro e il cardinale. Di seguito riportiamo il testo integrale.

“Eminenza,

rivolgiamo alla sua attenzione un grande problema che attanaglia i marittimi Italiani.

Noi, a nome di tutti i marittimi, chiediamo innanzitutto perdono per aver occupato la casa di Dio, il nostro gesto è dettato per attirare l’attenzione sul grave problema sociale che incombe su di noi e sulle nostre famiglie.

Eminenza, Le chiediamo umilmente di intercedere con Sua Santità Papa Francesco affinché egli ricordi nelle sue preghiere la sofferenza che il popolo dei marittimi sta vivendo da molti anni e che si sta concludendo, tragicamente, con la vicenda dell’attacco della finanza speculativa contro l’ultima azienda Italiana che dà lavoro e dignità a seimila donne e uomini con i loro diciottomila familiari.

Eminenza, per renderla edotto del problema, in sintesi, un grande istituto bancario italiano, attraverso fondi internazionali speculativi, sta determinando il fallimento dell’ultima azienda rispettosa dell’uomo, del suo lavoro quotidiano e della sua dignità.

Il problema, Eminenza, è da considerarsi non isolato, tantoché il Santo Padre stesso più volte ha esortato a chi determina il controllo della finanza mondiale a voler rendere umani ed etici i loro affari.

Eminenza, è da anni che ci rivolgiamo alle istituzioni politiche e sociali accorgendoci purtroppo che le potenti lobby politiche, sindacali e finanziare non hanno avuto mai nessuna intenzione di ascoltare il nostro grido d’aiuto.

Eminenza, le chiediamo un suo autorevole ed urgente intervento sul Sig. Presidente della Repubblica, e presidente del Consiglio e ministro dell’economia a  sostenerci.

Eminenza, infine,  sarebbe per noi una gioia immensa se Lei potesse accompagnare una nostra delegazione da Sua Santità  per una diretta benedizione. 

Fiduciosi nell’attesa , filialmente salutiamo”.