Quella di ieri non è stata una giornata straordinaria solo per l’elezione del nuovo Pontefice. La 27esima edizione del “Premio Capo d’Orlando”, organizzata dal Museo Mineralogico Campano Fondazione Discepolo in collaborazione con l’Università “Federico II” di Napoli, CNR,UGIS, Regione Campania e Città di Vico Equense è stata la giornata all’insegna di un Premio Nobel per la Chimica, John Jumper, che per la prima volta ha ricevuto il più prestigioso riconoscimento scientifico al mondo pochi mesi fa non lavorando per il mondo accademico ma nel settore privato. È stata la giornata di Ciro, il piccolo dinosauro Scipionyx samniticus mascotte del Museo Mineralogico Campano, che ha ritrovato il “papà”, il paleontologo Cristiano Dal Sasso che lo ha studiato per tanti anni prima di pubblicare i risultati delle sue scoperte su “Nature” nel 1998. E come tutti i papà orgogliosi, Dal Sasso si è intrattenuto diverso tempo davanti alla vetrina con la riproduzione del cucciolo a spiegare a Jumper le meraviglie di suo figlio. Che vuol dire perché Ciro è tanto straordinario e cosa lo rende unico, a partire dall’eccezionale stato di conservazione degli organi interni e cosa hanno consentito di capire. È stata la mattinata inoltre dei ragazzi del liceo classico “Publio Virgilio Marone” che hanno avuto modo di illustrare al Nobel, in inglese, il frutto dei propri progetti sviluppati da mesi sotto la guida dei docenti Francesco Ardillo e Roberto Esposito: dai video in “realtà aumentata” per vivere il museo in maniera immersiva grazie alle maschere “Oculus” al sismografo per simulare una scossa ai Campi Flegrei. E’ stata la giornata in cui dai fossili si è saltati in un secondo all’intelligenza artificiale, con tutte le relative prospettive e problematiche che questo nuovo mondo pone, analizzate grazie agli altri premiati come i professori Francesco Tafuri e Roberto Navigli che hanno ricevuto il riconoscimento insieme alla dottoressa Sara Farnetti e all’Ing. Salvatore Amitrano, in rappresentanza dell’Ing. Giovanni Lombardi, presidente del gruppo “Tecno”.
“La scienza avanza a piccoli passi, ma non si va da nessuna parte se non si parte dal passato, le cui tracce sono custodite in questo luogo di cui ho notato subito la straordinaria modernità. Solo così si può arrivare alle massime frontiere della ricerca” ha spiegato Jumper in mattinata agli studenti del liceo mentre era in visita al museo. In pomeriggio la cerimonia di premiazione al Castello Giusso. “Il direttore del Museo e fondatore del Premio Umberto Celentano prosegue da anni determinato e sempre aggiornato – ha esordito il rettore dell’Università “Federico II” Matteo Lorito – e anche quest’anno è riuscito a organizzare un’edizione molto attraente che conferma la dimensione scientifica importante di questo riconoscimento”.
“Siamo grati agli illustri premiati – ha continuato l’assessore al Patrimonio Giovanni Visco intervenuto in rappresentanza del sindaco Giuseppe Aiello – perché ogni anno accettano con entusiasmo il nostro invito. Ciò conferma sempre di più l’attrattività a livello internazionale di questo riconoscimento”.
Un premio nato proprio sulla scia della pubblicazione degli studi su Ciro, contemporaneo dei pesci fossili rinvenuti in località “Capo d’Orlando” tra Vico e Castellammare, che guarda sempre agli ultimi sviluppi del sapere. “Ogni anno – ha spiegato Barbara Rubertelli, presidente della Fondazione Discepolo – celebriamo la scienza e l’energia creativa del pensiero umano, la cultura che non mira solo a conservare ma ad aprire gli orizzonti. Il nostro museo ha saputo instaurare negli anni relazioni globali, nasciamo dalla pietra ma ormai ci muoviamo tra i pixel, facciamo da tramite tra varie discipline del sapere. Cerchiamo di dimostrare come una piccola realtà può unire territorio, conoscenza, persone e istituzioni sempre nel segno della cultura che resta la nostra bussola”.
Guardare avanti, guardare oltre: non solo verso il futuro della scienza ma anche verso la prossima edizione. “Realizzare ogni anno questo riconoscimento e mantenerlo su livelli di eccellenza internazionale – ha concluso il Dr. Umberto Celentano – rappresenta sempre una grande sfida e un grosso impegno. La nostra più grande soddisfazione è vedere la soddisfazione dei premiati che ci onorano ad ogni edizione, l’interesse del pubblico e l’entusiasmo e la vicinanza dei giovani delle scuole la cui collaborazione è preziosa”.