Lettera dell’associazione Primaurora al Ministero dell’Ambiente ed all’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Anno dopo anno, pezzo dopo pezzo, quello che dovrebbe essere un bene comune viene sempre più privatizzato e nuove aree vengono sottratte alla libera fruizione della cittadinanza.

E’ quello che denuncia Primaurora riguardo quanto successo nelle ultime settimane al piazzale di quota mille, il cui belvedere è stato da sempre punto di riferimento per tutti gli amanti del vulcano che, senza pagare il biglietto di accesso al Gran Cono, volevano comunque poterne apprezzare il panorama e la bellezza. Dopo l’emergenza Covid-19 , l’area è stata completamente interclusa e dopo la quarantena i vesuviani si sono trovati nuovamente chiusi fuori da casa propria.

Così, Primaurora, insieme ad altre associazioni del territorio, ha scritto al Ministero dell’Ambiente ed all’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.

Nella lettera è stata, ovviamente, condivisa l’ineccepibile necessità di regolare gli afflussi nel rispetto delle misure anticovid, ma l’altrettanto prioritaria necessità di modificare l’attuale struttura dei tornelli e restituire il belvedere di quota mille al popolo vesuviano.

Ai sensi dell’ articolo 34 dello Statuto del Parco Nazionale del Vesuvio che prevede la possibilità da parte dei cittadini e delle associazioni di formulare proposte, istanze e petizioni con le quali vengono presentate all’Ente questioni di interesse generale e comuni necessità, nella lettera sono state inserite anche alcune bozze progettuali, realizzate da un tecnico abilitato, inerenti le modifiche da effettuare alla struttura realizzata. Le soluzioni consentono un maggiore spazio a disposizione dei turisti nell’area di smistamento precedente ai tornelli e quindi una minore possibilità di assembramento nella stessa.