Il Parco Archeologico di Ercolano nel 2019 è stato il terzo parco archeologico più visitato d’Italia dopo Colosseo e Pompei e si conferma stabilmente nella classifica tra i top 30 dei musei italiani più visitati (tredicesimo posto), con 558.962 visitatori, con un aumento percentuale dei visitatori del 5%. L’aumento secco del numero dei visitatori è per il Parco non un traguardo ma l’indice della partecipazione al processo di affermazione e condivisione dell’identità di questo straordinario patrimonio dell’umanità. Il dato è ancora più significativo se si pensa che dall’autonomia del Parco e sotto la Direzione di Francesco Sirano, cioè negli ultimi 3 anni, i visitatori sono aumentati del 25%. L’incremento si registra anche attraverso lo studio dei dati che riguardano le adesioni e le visite virtuali ai canali social del Parco con un aumento di followers e una crescita costante della community sia per il canale Facebook che per quello Instagram, a conferma della giusta direzione intrapresa dall’amministrazione di aprirsi con eventi diversificati a pubblici differenti e sempre più affezionati.

L’azione del parco non ha riguardato solo l’interno del recinto degli scavi, ma anche l’esterno. Qui il Parco svolge funzioni di tutela entro un territorio circoscritto, ma soprattutto sta seguendo con il Comune e la Fondazione Packard un importantissimo intervento di recupero urbano, intessendo nello stesso tempo un dialogo con i residenti fatto non di parole ma di azioni che testimoniano vicinanza e condivisione.

 

L’archeologia quando si integra nel contesto dell’offerta culturale contemporaneo continua a trainare – dichiara il direttore Sirano – riesce ad appassionare i visitatori con opportunità di partecipazione ad attività differenziate. Il traguardo principale al quale tendiamo e grazie al quale stiamo raccogliendo risultati molto soddisfacenti è la rete di sinergia che il Parco è riuscita a intessere con tutti gli attori istituzionali (Comune, Città metropolitana, Regione Campania) e con i luoghi della cultura. L’intero comprensorio vesuviano sta crescendo grazie alla buona azione di network elaborata dal momento in cui è partita la nuova gestione del Parco. Crescono con noi il Parco del Vesuvio, il Mav, Pietrarsa, la Reggia di Portici, il territorio intero, dove si è registrata l’aumentata permanenza dei visitatori sul territorio che da poche ore nel 2013 è passata a 1,6 giorni nel 2019 e il raddoppio dei gestori delle strutture di accoglienza nel solo Comune di Ercolano,  giunte quasi a 200, con un ritorno di crescita culturale ed economica per un territorio che amplia sempre più i propri confini”.

 

Laboratorio a cielo aperto accessibile a tutti, la sfida che il Parco ha raccolto è di fungere da catalizzatore di processi positivi per costruire e rafforzare l’identità di Ercolano come valore culturale tra passato e presente, per guardare al futuro. Nel corso dell’ultimo anno tutta l’azione è stata condotta secondo linee strategiche che innescassero un processo virtuoso per vincere sfide quali conciliare conservazione preventiva e fruizione, sostenibilità economica e qualità dell’offerta culturale, ricerca scientifica e inclusione sociale, archeologia e valori culturali.

La strategia organizzativa degli eventi ha messo a sistema fonti di finanziamento diverse, come il Piano di Valorizzazione Mibact e i fondi ordinari, per attivare una serie di iniziative volte all’ampliamento dell’offerta di visita, al suo arricchimento emozionale, al coinvolgimento del pubblico attraverso metodi innovativi e proposte sperimentali.

Nell’ambito della nuova strategia di bigliettazione mirata a favorire l’integrazione del Parco con altri circuiti culturali: i biglietti integrati con il Museo di Pietrarsa- Ercolano e la  Vesuvio- Ercolano card (biglietto unico del circuito Artecard-SCABEC Regione Campania per visitare il gran cono del vulcano, il Parco Archeologico di Ercolano, il MAV, i Musei Universitari del Dipartimento di Agraria, la Villa Campolieto) iniziative nel segno della tessitura di una offerta culturale territoriale, in cui le istituzioni collaborano per offrire ai visitatori sempre nuove opportunità di accrescimento culturale e svago.

Tra le iniziative identitarie del Parco vanno ricordate la Festa della Musica il 21 giugno, giornata in cui il Parco rinasce al suono degli strumenti più svariati suonati dagli studenti degli istituti coreutici e Licei musicali del territorio circostante e partenopeo, un evento diffuso sul territorio con la partecipazione della Città Metropolitana di Napoli, Mav, Reggia di Portici.​