L’ennesimo atto di violenza giovanile e l’ennesima vergogna che mortifica il rispetto di una comunità.
Quanto accaduto lo scorso sabato, a corso Vittorio Emanuele, in località S. Teresa a Torre del Greco, lascia l’amaro in bocca e fotografa ancora una volta l’inquietante realtà del disagio giovanile del nostro tempo.
È stato raccapricciante – come raccontato da numerosi residenti della zona – aver dovuto assistere ad una scena di efferata violenza da parte di un gruppo di giovani, totalmente allo sbando, che sembravano aver smarrito ogni etica comportamentale.
Eppure, questa, non è una realtà che riguarda solo Torre del Greco, nè si può immaginare di risolvere la questione imputando, o per meglio dire scaricando le responsabilità unicamente sugli enti di governo territoriale.
Non si può immaginare di dover presidiare militarmente i quartieri di una città; non si può limitare, nè inibire la libertà di cittadini, peggio, neppure condizionare la vita dei residenti nei quartieri del territorio.
È un problema ben più grave che deve necessariamente implicare la diretta responsabilità delle famiglie, le vere assenti e le sole realmente deputate, soprattutto per i minori, all’educazione e alla formazione di una coscienza civica e civile dei loro figli.
Non si può più pensare di delegare questi compiti alle agenzie educative.
Ora ognuno deve fare la sua parte, per il ruolo che ha, senza se e senza ma: soprattutto senza inutili alibi.
