Una dichiarazione di intenti fra Pubbliche Amministrazioni per lo sviluppo sostenibile e la crescita del territorio dell’ager stabianus è stata sottoscritta il 14 maggio alla Reggia di Quisisana tra il Parco Archeologico di Pompei la Soprintendenza ABAP per l’Area metropolitana di Napoli, l’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari, e gli otto Comuni afferenti culturalmente all’antico territorio stabiano, ovvero Castellammare di Stabia, Gragnano, Santa Maria La Carità, Sant’Antonio Abate, Casola, Pimonte, Lettere e Agerola.
Stabiae ha da sempre costituito un “paesaggio culturale” caratterizzato da una forte interazione fra lo sfruttamento agricolo e pastorale del territorio e la sua vocazione commerciale e marittima. Oggi, partendo dalla storia più antica, il Museo archeologico di Stabia, in sinergia con le altre istituzioni deputate alla tutela dei luoghi antichi ma anche alla valorizzazione della città moderna, intende porsi come centro di ricerca e di attività volte alla conoscenza e allo sviluppo anche economico di questo territorio dalle grandi potenzialità.
Perfetta espressione di questa immagine di Stabia, è l’affresco con scena di paesaggio stabiano, che rientra in esposizione al Museo dopo un intervento di restauro e sarà presentato per l’occasione.
L’affresco, rinvenuto da Libero D’Orsi nel quartiere termale di Villa San Marco, era stato dapprima genericamente interpretato come una scena di cantiere edile. In realtà si tratta della raffigurazione dell’ager stabiano – come interpretato da Maria Rispoli e Gabriel Zuchtriegel, nell’ambito di un saggio scientifico pubblicato nel Catalogo del Museo – nella sua estensione e con i suoi elementi peculiari: le acque sorgive, le ville suburbane ed extraurbane con i fondi agricoli, i vigneti, la viabilità e il commercio. Tutto ciò raffigurato ai margini degli assi viari più importanti, la via Nuceria Stabias e la strada presso l’impianto urbano di Stabia, su cui erano immessi i prodotti dei fondi agricoli e le merci provenienti dal territorio nocerino. Stabiae dunque, con il proprio porto ed in stretto contatto con il porto fluviale di Pompei, fungeva da hub principale e vero e proprio terminale commerciale di tutto il territorio nocerino-sarnese.
La presentazione dell’accordo si è svolta volutamente alla vigilia di una importante data che è ulteriore testimonianza della vocazione commerciale della città: le Idi di maggio (il 15 maggio). In questa occasione – e l’affresco con paesaggio stabiano ne dà notizia – si svolgevano le feste Mercuralia in onore di Mercurio, dio del commercio e delle attività mercantili. I mercanti si radunavano presso una fonte dedicata al dio, come avveniva anche a Roma, per raccogliere l’acqua in anfore che, purificata mediante invocazioni e offerte, veniva poi utilizzata per aspergere i prodotti destinati alla vendita, con l’auspicio di ottenere un maggiore guadagno.
Il Parco Archeologico di Pompei, nel ruolo di proponente e capofila del progetto, coordinerà la progettazione delle attività e delle iniziative volte a ricreare il sistema culturale dell’ager stabianus.
Tra le azioni già programmate in sinergia con la Soprintendenza e i Comuni: la rievocazione delle antiche feste Mercuralia ovvero giornate dedicate alla celebrazione delle eccellenze del territorio, delle abilità e delle attività che trovano la loro origine nel sistema culturale ed economico stabiano. Il fulcro delle attività sarà il Museo Archeologico di Stabia e la Reggia di Quisisana, ma anche le piazze e gli altri luoghi che saranno individuati insieme ai Comuni aderenti all’Accordo.
L’affresco con paesaggio stabiano darà vita ad un’installazione multimediale che consentirà ai visitatori del Museo di esplorare il “paesaggio culturale” raffigurato.
Il videogioco rappresenterà uno strumento di marketing territoriale per l’incremento del turismo ma anche come strumento educativo; esso prevedrà una conoscenza per tappe, un’esperienza on the road, a metà tra il reale e la fantasia che sarà possibile fare nei luoghi culturali, nei punti nevralgici del territorio contemporaneo.
Il videogioco rappresenterà uno strumento di marketing territoriale per l’incremento del turismo ma anche come strumento educativo; esso prevedrà una conoscenza per tappe, un’esperienza on the road, a metà tra il reale e la fantasia che sarà possibile fare nei luoghi culturali, nei punti nevralgici del territorio contemporaneo.
Il 14 maggio è stata occasione per presentare ulteriori progetti in corso al Museo Archeologico di Stabia.
Tra questi l’intervento di restauro di ulteriori reperti che implementeranno la collezione già esposta. Si tratta di affreschi ritenuti molto importanti per l’identità di Stabiae, perché, dopo il restauro, sarà possibile acquisire ulteriori elementi storici e iconografici sul paesaggio stabiano. Non a caso è stata aperta una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Art Bonus per coinvolgere la comunità a sostenere e a prendersi cura del patrimonio culturale, contribuendo direttamente alla crescita culturale del territorio mediante questo progetto.