domenica, Giugno 1, 2025
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Torna a Capodimonte immacolata trafugata, era in un antiquariato

L’Immacolata Concezione torna a Capodimonte: restituito al Museo e Real Bosco dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il pregiato dipinto settecentesco della scuola di Francesco Solimena, trafugato dalla Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco nel 1978, sarà esposto al pubblico da domani al secondo piano della Reggia.

Dopo il restauro, già programmato, l’opera tornerà poi nel suo contesto originario, nel 2026.

“Sono arrivati anche i fondi, per completare il restauro della Chiesa di San Gennaro, che molti conoscono come la Chiesa di Calatrava.

Con il maestro sicuramente discuteremo dell’allestimento del quadro – ha annunciato Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte aprendo la cerimonia di riconsegna nel salone da ballo -. Era importante intanto che l’opera potesse essere vista subito dai visitatori della domenica gratuita e della festa della Repubblica”.

Sono intervenuti Giovanni Conzo (Procuratore aggiunto presso la Procura di Roma) il colonnello Paolo Befera (comandante del reparto operativo dei Carabinieri Tpc), Cinzia Celentano (della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli), monsignor Francesco Beneduce, vescovo Ausiliare di Napoli e Vincenzo Stanziola, curatore dipinti e sculture del XVIII secolo del museo.

Olio su tela, (132×97 cm), l’Immacolata Concezione proviene dalla sagrestia della chiesa di San Gennaro a Capodimonte ed è quindi patrimonio del museo. Presenta i tipici caratteri della scuola solimenesca, ed è presumibilmente da datarsi agli anni Quaranta del Settecento, gli stessi del completamento dell’edificio di Ferdinando Sanfelice.

L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura di Roma, è stata sviluppata dai Carabinieri della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo Tpc che hanno individuato l’opera nell’ambito di controlli mirati alla vigilanza e al rispetto della normativa sulla circolazione dei beni antiquariali e d’arte presso le attività commerciali di settore.

Nel dicembre 2024 il dipinto venne localizzato mentre era esposto per la vendita nella vetrina esterna di un antiquario nel centro storico di Roma. A insospettire i militari sono stati lo stile e la tecnica di pittura delle immagini sacre raffigurate nell’opera, riconducibili alla scuola napoletana del Settecento.

Il recupero è frutto di un attento e mirato accertamento effettuato attraverso lo studio e la consultazione approfondita dei cataloghi di arte rubata e alla comparazione con le opere presenti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando Tpc, il più grande database del mondo con oltre 6 milioni di beni culturali censiti.

Il riconoscimento è stato confermato dagli approfondimenti tecnici fatti dai funzionari della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli.

Il dipinto, affidato a un antiquario era stato ereditato da un privato come lascito della madre: appresa la provenienza furtiva dell’opera, l’erede ha rinunciato alla proprietà, lieto di poterlo restituire al luogo di origine.

(Fonte Ansa), (Foto Ansa)

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