Chiusura col botto per Voci d’autunno Jazz Festival, la rassegna musicale in corso per tutto settembre negli ex molini meridionali Marzoli. Tre gli appuntamenti in programma nel prossimo fine settimana per concludere al meglio la manifestazione voluta dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella e realizzata dall’ufficio Cultura (dirigente Gaetano Camarda) e che finora ha fatto registrare complessivamente circa 4.000 presenze: si comincia venerdì 26 con Southern Jazz Players “Jazz under Vesuvio” Standards & More, un itinerario attraverso i brani che hanno fatto la storia della musica italiana, reinterpretati in chiave jazz. A fare da “cicerone” un’orchestra d’eccezione formata da musicisti della scuola napoletana: Gianfranco Campagnoli (tromba e flicorno), Daniele Scannapieco (sax tenore), Alfonso Deidda (sax), Pietro Condorelli (chitarra jazz), Pierpaolo Bisogno (vibrafono e percussioni), Giuseppe Di Capua (pianoforte), Tommaso Scannapieco (contrabasso) e Amedeo Ariano (batteria). Una serata che promette di trasportare il pubblico in una dimensione in cui la nostalgia della grande musica viene resa elettrica e avvolgente dalle pulsazioni dinamiche delle blue notes.
Si prosegue sabato 27 settembre, quando si abbandonerà l’innovazione reinterpretativa e ci si immergerà nella tradizione più autentica del rhythm and blues e del soul, incarnata sul palco da un esperto del genere come Leon Beal. Nato a Jasper, in Florida, e cresciuto tra gospel, blues e soul, Leon Beal è considerato una delle voci più autentiche della tradizione afroamericana. Trasferitosi giovane a Boston, ha guidato il gruppo gospel The Apostles e ha calcato i grandi palchi americani con il Ronald Ingram Concert Choir, accanto a leggende come James Cleveland, The Caravans ed Edwin Hawkins. Conosciuto anche per i suoi tributi a Otis Redding, Sam Cooke e Frank Sinatra, Beal ha avuto l’onore di esibirsi in eventi privati per i presidenti Bill Clinton e Barack Obama. Oggi continua a portare sul palco un soul e un rhythm & blues classico, reso unico da un’energia e da un’autenticità sempre più rare.
Infine, a chiudere la rassegna del festival agli ex Marzoli la presentazione del progetto “Neapolitan Avantgarde Quartet” a cura di Antonio Onorato, che vedrà lo stesso musicista di Torre del Greco esibirsi alla chitarra, accompagnato da una formazione dall’alto tasso artistico composta da Gianni D’Argenzio (sax), Angelo Farias (basso) e Mario De Paola (batteria). Onorato, chitarrista e compositore innovativo, ha fuso jazz-rock, tradizione napoletana e influenze internazionali in uno stile rivoluzionario. Unico al mondo nell’uso della breath guitar, ha calcato palchi prestigiosi come il Blue Note di New York, collaborando con Pino Daniele ed Enrico Rava. Con questo progetto si pone l’obiettivo di creare un orizzonte sonoro capace di unire la tecnica sincopata ed il linguaggio spontaneo del jazz con la passione travolgente dei ritmi popolari partenopei.