Ospedale-Boscotrecase

Sono stati dimessi 9 pazienti dal Covid Hospital di Boscotrecase, della Asl Napoli 3 Sud. “Sono tutti negativi – dice il direttore sanitario della Asl Napoli 3 Sud Gaetano D’Onofrio – al doppio tampone che si fa per accertare che non siano solo clinicamente guariti”.

Per altri 2 pazienti, si è in attesa dell’esito del secondo tampone e, se confermato il responso negativo del primo, saranno dimessi nella giornata di domani. Tutto il personale dell’ospedale di Boscotrecase è stato sottoposto al test veloce: “Sono tutti negativi”, fa sapere D’Onofrio. “Questo indica che i percorsi di decontaminazione e i Dpi forniti hanno salvaguardato il nostro personale”. Ad ora, sono 34 i pazienti ricoverati nell’ospedale Sant’Anna di Boscotrecase. Prima delle dimissioni dei 9 pazienti di stamattina, in 35 erano in sub intensiva, gli altri in terapia intensiva. I pazienti dimessi oggi sono stati ricoverati nella struttura, interamente riconvertita nella prima meta’ del mese di marzo in ospedale Covid, tra i 12 e i 15 giorni.

“Fin dall’inizio – fa sapere D’Onofrio – sono stati somministrati sia i farmaci previsti dalle linee generali sia il tocilizumab. Sia in questo ospedale, sia nei nosocomi di Nola e Castellammare abbiamo avviato i protocolli sperimentali”. Entro la fine di questa settimana, su tutto il territorio della Asl Napoli 3 Sud, saranno attive le Usca, le unita’ mobili, composte da 16 automobili e 4 camper, questi ultimi con un doppio ingresso cosi’ da garantire percorsi separati con una zona di decontaminazione in uscita. “Le automobili – spiega D’Onofrio – si appoggeranno alle strutture distrettuali fisse, i 4 camper serviranno per raggiungere anche le zone piu’ periferiche. In questo modo possiamo occuparci dei casi in isolamento domiciliare, dei paucisintomatici, dei negativi venuti in contatto con positivi accertati”. Sono 50 i medici di medicina generale e assistenziali che hanno risposto al bando e prenderanno parte all’iniziativa, mentre infermieri e altro personale, come gli autisti, saranno quelli della Asl. “E’ stata una scelta durissima, ma dovuta riconvertire l’ospedale per renderlo Covid – conclude – ma siamo riusciti a garantire la rete ospedaliera per le altre patologie, con strutture del tutto separate”.

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