Non bastano più i minuti di silenzio e allora
FACCIAMO RUMORE
per Rita, per Giulia e per tutte le donne, uccise, violentate, molestate, punite dalla sporca mano del patriarcato e della secolare cultura maschilista e maschilista del nostro Paese.
Facciamo rumore perché chiedere di introdurre l’insegnamento dell’educazione affettiva nelle scuole, perché vogliamo essere libere di uscire, di giorno, di sera, di notte, senza la paura di tornare a casa.
Facciamo rumore perché non siamo una proprietà, non siamo oggetti, non siamo trofei.
Facciamo rumore perché dovevano essere 105, già troppe, e invece sono aumentate ancora.
E aumentano ogni giorno.
Facciamo rumore perché siamo stanche e perché siamo stanchi.
Facciamo rumore perché non possiamo abituarci.
Facciamo rumore domenica 26 novembre, alle ore 17.30, incontrandoci nello slargo del Parco Pubblico su via Gandhi (nei pressi della libreria Mio Nonno è Michelangelo).
Facciamo rumore marciando su via Gandhi, via Leonardo Da Vinci, Viale Alfa, via Terracciano, via Ercole Cantone e fermiamoci a Piazza Primavera.
Accendiamo candele e indossiamo qualcosa di rosso, in memoria di tutte le donne uccise e come simbolo di lotta alla violenza.
Facciamo rumore invitando tutte le cittadine e tutti i cittadini, le studentesse e gli studenti, gli operai e le operaie, i negozianti e le negozianti, le associazioni, le Istituzioni, la Città tutta.
Le cittadine e i cittadini di Pomigliano
Articolo precedenteProtezione Civile: in arrivo venti forti su tutta la Campania
Articolo successivoP.S.I. Campania: insediati gli organi della Direzione Provinciale Napoli