Il 21 gennaio è la Giornata Mondiale dell’Abbraccio, una ricorrenza che nel 2021 è ancora più importante e che ci fa riflettere sull’importanza di questi piccoli gesti. Fino a un anno fa non avremmo mai pensato a una pandemia che avrebbe sconvolto le nostre abitudini, compreso il contatto fisico che oggi ci manca tanto.

Ci sono persone non conviventi che non si abbracciano da quando il coronavirus è arrivato nelle nostre vite, per rispettare il distanziamento e salvarsi da un possibile contagio: è il caso soprattutto di chi non abbraccia i propri genitori e nonni per proteggere le fasce più deboli e più a rischio.

In alcune rsa della Liguria in autunno sono state predisposte cosiddette stanze degli abbracci, per permettere agli ospiti di abbracciare i propri parenti pur con un telo di plastica trasparente in mezzo. Certo, ci sono le paratie flessibili a impedire il contatto fisico al 100%, ma è un piccolo grande sollievo dopo mesi di solitudine e isolamento forzato dai propri cari. In Liguria ha iniziato la Sacro Cuore di Brugnato, in provincia della Spezia, seguita da Villa Costalta a Mele: in entrambe le strutture, è stato predisposto un telo di plastica trasparente con due “maniche”. Inserendo le braccia all’interno, l’abbraccio è possibile. Certo, la sensazione del tatto è incompleta, e non sentiamo il profumo della pelle dei nostri cari. Ma in questi duri mesi di pandemia, abbiamo imparato ad accontentarci per poter mettere al sicuro le fasce più fragili. Nella speranza che arrivino presto tempi migliori.

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