Palazzo Vallelonga bcp

Pubblichiamo di seguito la lettera di alcuni soci azionisti dell’associazione azionisti della Banca di Credito Popolare, pervenuta alla redazione di TVCITY. 

“Pur plaudendo ai risultati ultimi di bilancio, siamo perplessi e annichiliti dalla quasi impossibilità di vendere le azioni e dalla continua diminuzione del loro prezzo evidenziato anche nell’articolo dell’Aduc dell’avv. Anna D’Antuono

(https://avvertenze.aduc.it/articolo/banca+credito+popolare+torre+greco+prezzo+azioni+17_34421.phpin)

In un manifesto dell’associazione azionisti BCP fu evidenziato la previsione del crollo del valore dell’azione con scambi molto modesti una volta quotata al mercato HI– MTF.

La quotazione proposta dal Cda fu oggetto di dissenso da una buona parte dei soci presenti nella assemblea che l’approvò a maggioranza il 30 giugno del 2018. 

Il prezzo delle azioni, mancando la domanda e l’interesse per l’acquisto, appare inevitabile che continui a scendere, nonostante sia protetto da un meccanismo di quotazione che lo protegge da eccessivi ribassi nel breve periodo.

La discesa del prezzo potrebbe essere influenzata:

-dallo spettro delle eccessive perdite dei 28 milioni di euro del 2017?

-dalla sfiducia dei compratori rispetto alle prospettive della Bcp?

-dalla mancanza nel consiglio di amministrazione di rappresentanti dei soci di minoranza, presenti invece in quasi tutte le maggiori banche?

-Dalla drastica riduzione del numero delle banche popolari in Italia, ridottosi notevolmente,

Tale modello organizzativo rappresenta ancora un sistema efficiente e redditivo per fare banca?

dalla mancanza di conoscenza del piano industriale da parte dei soci?

L’ultimo piano triennale presentato ai soci a villa Campolieto risale ormai al 2017 ed i soci ricordano ancora l’assenza di indicazioni in merito alla politica di distribuzione di dividendi ed un ROE che era previsto a fine piano intorno al 8%.

Quelle prospettate sono probabili ipotesi, ma appare irrinunciabile comprendere appieno le cause di tale continua e costante riduzione del prezzo dell’azione insieme alla divulgazione di un’appropriata strategia per il rilancio della banca che si basi su una rinnovata fiducia dei soci.

In tale ottica è lecito chiedersi se potrebbe essere utile affidarsi ad un Advisor esterno, che potrebbe redigere un adeguato piano per stimolare l’interesse di nuovi soci e frenare  l’ondata di vendite.

Siamo oltremodo preoccupati”.

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