Lisbona, Mons. Alfano: i giovani sono il volto bello e nuovo della Chiesa

A conclusione della GMG di Lisbona porto nel cuore tanti doni, che mi hanno arricchito e forse anche un po’ ringiovanito. Si, perché questi giovani sono sorprendenti. Non è stato così anche per le generazioni passate? Io appartengo a quelle più anziane: ricordo il primo raduno mondiale dei giovani a Roma, ben 40 anni fa, convocati da Giovanni Paolo II che in quella circostanza ebbe l’intuizione delle GMG. Eppure c’è qualcosa di nuovo sotto i nostri occhi, che non possiamo ignorare o sottovalutare. Questi ragazzi, dal futuro incerto e segnati da tante fragilità, sono disponibili a riconoscere nella loro vulnerabilità non solo un problema, ma una risorsa da condividere con i loro coetanei e mettere a servizio della società. Mi ha sorpreso il loro entusiasmo nel voler condividere l’esperienza della GMG con quanti sono rimasti a casa, li ho visti fare buon uso dei cellulari e creare grazie alle tecnologie delle meraviglie. Il loro incredibile silenzio durante la veglia del Papa, vicini gli uni agli altri, ci restituisce l’immagine di un mondo pulito e unito che tramuta le diversità culturali in meravigliose opportunità di crescita. Tanti sono i giovani che vivono esperienze di amicizia gratuita e condivisione generosa, ma avvertono il bisogno di adulti pronti ad accompagnarli nel cammino senza sostituirsi a loro fino a gestire purtroppo emozioni o scelte. Hanno incontrato Gesù o tante volte lo stanno cercando. Sono attenti perciò a chi lo testimonia con la vita. Insomma, rappresentano il volto nuovo e bello della Chiesa, a una sola fondamentale condizione: che noi adulti sappiamo ascoltarli con fiducia e amore grande” – Mons. Francesco Alfano
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