M5S: Stop alla chiusura del casello di Angri. Snodo nevralgico per la viabilità del territorio

Tavolo tecnico sulla chiusura del casello autostradale di Angri Nord, le deputate del MoVimento 5 Stelle Virginia Villani e Teresa Manzo chiedono l’intervento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasposti all’incontro, fissato per il prossimo 2 Luglio, presso la Prefettura di Salerno. Nei giorni scorsi le due deputate pentastellate avevano già presentato un’ interrogazione sulla vicenda al ministro Paola De Micheli in cui si chiedeva di valutare una soluzione alternativa alla chiusura dello svincolo angrese in quanto considerato di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’area industriale e per la viabilità di un vasto territorio che comprende, oltre all’agronocerino sarnese, anche tutta la zona dei comuni dei Monti Lattari, Castellammare di Stabia e Penisola Sorrentina. “Bisogna assolutamente scongiurare la chiusura del casello Angri Nord decisa da Autostrade Meridionali – spiegano Teresa Manzo e Virginia Villani – Chiudere in entrata lo svincolo prevedendo ingresso e uscita solo dal nuovo casello di via Paludicella, causerebbe un grave danno alla viabilità non solo per i cittadini, ma anche per le tante aziende e industrie presenti in quella che è considerata una delle principali aree a vocazione industriale e di trasformazione agricola della regione.

Per questo nei giorni scorsi abbiamo inviato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e chiederemo anche la partecipazione del Ministero al tavolo tecnico in programma presso la Prefettura di Salerno.” La chiusura del casello di via De Goti è stato deciso da Autostrade Meridionali come conseguenza della realizzazione e apertura del casello Angri Sud (via Paludicella) nonostante le differenti caratteristiche di traffico delle due zone. “È necessario trovare una soluzione condivisa per evitare anche un contenzioso legale che potrebbe solo gravare sulle tasche dei cittadini – dichiarano le deputate del MoVimento 5 Stelle – È necessario ripensare la pianificazione della mobilitàche non danneggi i territori, ma al contrario permetta di sviluppare la naturale vocazione industriale dell’area. Combatteremo questa battaglia insieme ai cittadini, ai rappresentanti del territorio e ai responsabili delle attività produttive che ci hanno sollecitato in tal senso”.

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