Questione marittimi, Palomba a Roma al Ministero dei Trasporti per parlare di occupazione e formazione

Si è da poco concluso, presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – in via dell’arte, a Roma – un incontro tra il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba, accompagnato dal capitano Ciro Esposito dell’Associazione “Marittimi per il Futuro” e il dott.  Mauro Coletta, Dirigente della Direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture e il trasporto marittimo.

Al centro dell’incontro, la condizione difficile dei marittimi torresi, l’antica e profonda ​ tradizione marinara cittadina, nonché, ​ l’importanza che il territorio riveste nelle attività di settore, rappresentando attualmente, ancora, il secondo comparto d’Italia per numero di matricole annue e di cittadini che, sempre più numerosi, scelgono di intraprendere le vie del mare.

“Un colloquio proficuo e positivo – le parole del primo cittadino – al centro del quale ho voluto rappresentare, da una parte, la complessa ed articolata questione dei marittimi, dall’altra ho inteso sottolineare il fondamentale ruolo dei nostri cittadini e della nostra comunità all’interno di quella parte di economia nazionale fondata sulla risorsa del mare. Ho, inoltre, evidenziato la necessità e l’opportunità di poter avviare, sul territorio, di concerto con l’autorità ministeriale anche corsi di formazione che siano di ausilio e di supporto ai nostri giovani, per facilitarne l’accesso al mondo del lavoro. Da questo momento la città di Torre del Greco è in collegamento diretto con le Autorità del MIT. Ho ricevuto, anche, garanzie da parte del Dirigente che si farà portavoce di quanto detto, questa mattina, con le preposte espressioni politiche sovraordinate”.

Consegnata, al termine della riunione, nelle mani del dott. Coletta – oltre al prestigioso francobollo recante l’effigie del Presidente E. de Nicola – una lettera nella quale viene relata la preoccupazione del sindaco in merito ad una problematica che potrebbe avere non poche ripercussioni in termini occupazionali sull’intera città. ​

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