“Ci fa piacere che il direttore del Parco di Capodimonte Sylvian Bellenger abbia deciso di tornare sui suoi passi annunciando la riapertura del Bosco, ci corre d’obbligo però replicare alle ennesime accuse nei confronti dei sindacati”.

Dopo la vittoria della Cisl sulla chiusura improvvisa del polmone verde cittadino, il segretario regionale Cisl Fp Lorenzo Medici e il segretario metropolitano Luigi D’Emilio, tornano a rivolgersi al direttore del parco. “Il dottor Bellenger ha evitato il confronto e la contrattazione con le sigle sindacali adducendo la causa a indisposizione. L’infortunio da lui subito come lui stesso ha detto, e per il quale gli auguriamo una rapida ed efficace ripresa, è ai tendini e non alle corde vocali e noi in Italia parliamo con le corde vocali, e non i tendini, perché non partecipa alle call conference? In questo modo si potrebbe ragionare insieme sul futuro dei dipendenti del Parco di Capodimonte” spiegano Lorenzo Medici e Luigi D’Emilio.

“Noi come Cisl non vogliamo aggravi di spesa sulla gestione della sicurezza del parco di Capodimonte – proseguono i due sindacalisti – non è il momento di ulteriori sprechi di denaro pubblico, pertanto suggeriamo l’impiego per la vigilanza del Bosco e del Parco dei soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza. Se, come afferma Bellenger, chiunque può occuparsi della sorveglianza allora si impieghino i cittadini che beneficiano del reddito. E’ dal 2019 che ci aspettiamo che il direttore partici alle riunioni di contrattazione. Noi come sindacato ci siamo, siamo pronti. Adesso tocca a lui”.

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