polfer polizia ferroviaria

Seduceva uomini soli nei pressi della stazione centrale e dopo essersi appartata, li riduceva in stato di incoscienza per derubarli. Agiva così K. B., una trentunenne georgiana che di notte, nei pressi della stazione centrale di Napoli, realizzava i suoi intenti criminali utilizzando sempre lo stesso modus operandi.

Forte della sua avvenenza e consapevole del fatto che le vittime, per la maggior parte cittadini stranieri, ne restavano affascinati, “la mantide” le avvicinava con la scusa di chiedere una sigaretta, ponendo così le basi di un approccio che da lì a breve le avrebbe garantito la buona riuscita del colpo.

Adattando il copione alla situazione del momento, la georgiana, tra un sorriso intrigante e uno sguardo languido, riusciva a conquistare in poco tempo la fiducia del malcapitato di turno che in tal modo abbassava ogni forma di difesa ed il gioco era fatto. Superata la diffidenza, la vittima accettava di buon grado una bevanda che gli veniva offerta dalla trentunenne, un succo di frutta o un caffè che “la mantide” aveva precedentemente corretto con benzodiazepine, sostanze sedativo-ipnotiche appartenenti alla classe degli psicofarmaci che, somministrate in dosi elevate, inducono un sonno immediato e profondo.

L’ indagine condotta dal personale del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania è stata avviata dopo l’acquisizione di alcune denunce per rapina che presentavano identiche modalità.

I poliziotti della Polfer, sia con appostamenti notturni che mediante i sistemi sofisticati e capillari di videosorveglianza hanno quindi individuato, sempre nei pressi della stazione centrale, la donna che corrispondeva alla descrizione fatta dai denuncianti. Accompagnata presso gli uffici del Compartimento Polizia ferroviaria per la Campania la donna, a carico della quale sono emersi numerosi precedenti specifici, veniva riconosciuta senza ombra di dubbio dalle vittime delle rapine; nel corso della perquisizione domiciliare veniva rinvenuta parte della refurtiva e pertanto nei suoi confronti veniva effettuato un fermo per rapina aggravata e quindi associata alla Casa Circondariale femminile di Pozzuoli.

Il G.I.P., in fase di convalida, ha disposto l’applicazione della misura di custodia cautelare in carcere.

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