Torre del Greco, la disperazione dei marittimi col cappio al collo: “A rischio 6 mila posti di lavoro” – SPECIALE

Un grido disperato, quello dei marittimi di Torre del Greco che rischiano di perdere il posto di lavoro. Questa mattina l’ennesima protesta sul cornicione della chiesa del Carmine di piazza Luigi Palomba con un cappio al collo, mentre altri lavoratori si sono incatenati davanti all’ingresso della chiesa. Un gesto estremo dettato dalla disperazione. 

Dopo la protesta a Milano sotto la sede dell’Unicredit, non si ferma la mobilitazione dell’associazione Marittimi per il Futuro di Torre del Greco. 

Alla base del malcontento lo stallo avvenuto nelle contrattazione tra il gruppo Moby e la compagnia di navigazione danese DFDS per la vendita di alcune navi. Accordo saltato, secondo quanto dichiarato da Moby, a causa di Unicredit che ha impedito la vendita causando danni gravissimi per il gruppo italiano. Sono circa 6000 infatti i lavoratori del gruppo Moby che rischiano di perdere il posto di lavoro. 

“Siamo stanchi – dicono – vogliamo solo lavorare, aiutateci, la protesta proseguirà ad oltranza”. 

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