Vesuvio da record nel 2019, quasi 800 mila ingressi al Cratere

Un dato straordinario, record di sempre relativo alle presenze al Cratere del Vesuvio, sentiero n.5 del Parco Nazionale del Vesuvio, con 756.572 ingressi e più 90 mila rispetto al 2018 ovvero + 14%.

“Un risultato frutto anche del forte investimento in promozione e comunicazione realizzato negli ultimi anni”, ha detto il presidente dell’Ente Parco commentando i dati del 2019, “questo risultato ci conferma tra i primi attrattori turistici nazionali e internazionali, cosa davvero eccezionale per un percorso naturalistico,  che genera ricadute rilevantissime sull’intero comparto turistico territoriale. Sono molto soddisfatto sopratutto per il grandissimo lavoro svolto dal nostro Ente, che con una piccola macchina amministrativa riesce a gestire ugualmente un sito di tale portata, che è aperto 365 giorni all’anno (salvo avverse condizioni meteo) e che necessita di interventi di manutenzione costante. Certamente c’è bisogno di migliorare l’offerta complessiva di servizi turistici ma purtroppo questo non dipende  solo dall’Ente Parco, ma anche dalle altre istituzioni territoriali e dai soggetti privati del settore turistico-ricettivo. Da parte nostra  stiamo lavorando per diversificare e orientare i flussi anche su altri percorsi per adesso meno conosciuti rispetto al Cratere. L’apertura del sentiero n.7 “Il vallone della Profica” con partenza da San Giuseppe Vesuviano nell’ambito del “Grande Progetto  Vesuvio”, inaugurato ad ottobre e già fruito da moltissimi escursionisti, va proprio in questa direzione. La logica è quella di spingere i turisti a rimanere più giorni sul nostro territorio per scoprire oltre al Gran Cono i tantissimi altri punti di interesse  del Parco Nazionale del Vesuvio, compresi quelli legati alle produzioni agricole d’eccellenza e ai tanti siti culturali”.

Chiude l’anno con oltre 200 mila presenze il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, che nel 2020 si pone obiettivi ambiziosi, tra cui l’apertura del bar interno con prodotti a km zero e l’ attivazione della sala da the internazionale a bordo di una carrozza del 1921 appositamente restaurata.

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