diplomatico boscoreale

Il Consiglio comunale, presieduto da Antonio Di Somma, con nove voti favorevoli (Branca, Cirillo, Costabile, Diplomatico, Di Somma, Giordano, Mappa, Orlando e Zecchi), tre astenuti (Di Lauro, Federico e Sergianni), assenti (Campanile, De Falco, Langella, Sodano e Vaiano), ha approvato il piano di risanamento dell’azienda speciale Ambiente Reale, proposto dall’Amministratore Unico Nunzio Ariano.

 

La seduta di Consiglio comunale si è aperta con il saluto del sindaco Antonio Diplomatico ad un illustre cittadino boschese, Angelo de Prisco, appena promosso Prefetto, e nominato alla guida della prefettura di Teramo. A seguire, il Civico consesso, su proposta del consigliere Crescenzo Federico, ha osservato un minuto di raccoglimento alla memoria di Pasquale Apicella, il poliziotto 37enne di recente rimasto vittima a Secondigliano nel tentativo di bloccare gli autori di un colpo in banca.

 

Soddisfatto dell’esito del voto in Consiglio che ha portato all’approvazione del piano di risanamento di Ambiente Reale, il sindaco Antonio Diplomatico ha dichiarato “Oggi abbiamo concluso l’iter di salvataggio dal fallimento di Ambiente Reale. Questa azienda, una volta risanata, nel volgere di qualche anno potrà acquisire anche altre funzioni nell’interesse della nostra comunità”. Compiacimento è stato espresso anche da Nunzio Ariano, Amministratore Unico di Ambiente Reale, che così ha commentato “Siamo partiti da una situazione drammatica. Ho raccolto un’azienda che ha chiuso gli ultimi quattro esercizi con perdite che ammontano complessivamente a ottocentomila euro e con una situazione debitoria al 31 dicembre 2018 di oltre un milione di euro. I prossimi obiettivi sono: assumere altre quattro unità lavorative; eliminare i noleggi, tant’è che abbiamo già acquistato due automezzi e altri ci apprestiamo ad acquistare; migliorare sempre più il servizio”.

Articolo precedenteLa Campania sempre più all’avanguardia nella cardiologia interventistica
Articolo successivoErcolano: controlli dei carabinieri in uno studio odontoiatrico che non rispettava norme anti contagio