Sono 320 i chili di shoppers sequestrati dai Carabinieri Forestali della Stazione di Napoli, al termine di un’operazione promossa dalla Commissione bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Ecomafie).

Oltre 3 quintali di sacchetti prodotti e stoccati nei locali di una ditta di Caivano priva delle previste autorizzazioni, destinati alle attività commerciali dell’intera provincia napoletana.

Durante l’operazione il Presidente Stefano Vignaroli della Commissione Ecomafie ha effettuato un sopralluogo, in considerazione dei protocolli d’intesa con il Comune di Napoli, l’Arma dei Carabinieri, la Polizia Municipale e Assobioplastiche.

Il titolare della società, un 37enne incensurato di Volla, è stato denunciato per commercio e produzione illecita di prodotti plastici senza titoli abilitativi e per violazioni alla normativa ambientale che regola le immissioni in atmosfera e lo scarico di acque reflue.

Per l’imprenditore anche una sanzione di 5mila euro.

L’area di produzione e i macchinari industriali in essa utilizzati sono stati posti sotto sequestro.

Quello della produzione illecita di sacchetti monouso da asporto è un fenomeno preoccupante e non va sottovalutato.

Il primo a dover vigilare sulle caratteristiche dei sacchetti posti in vendita è proprio il commerciante ma anche il consumatore finale può fare la sua parte. Impressa su ogni shopper deve esserci la dicitura “biodegradabile e compostabile”.

Evidenti devono essere anche i richiami alla normativa che ne regola la produzione e ne determina la qualità e la regolarità: lo standard UNI EN 13432 del 2002.

Controlli di questa tipologia continueranno anche nei prossimi giorni.

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