Sono stati i selfie scattati durante la grigliata, organizzata quella sera, a incastrare un 28enne e un 35enne ora accusati di essere i responsabili del grave incendio scoppiato la sera del 10 agosto 2021 sul monte Tifata, poi propagatosi nei territori di Caserta, Capua, Casagiove e San Prisco, che ha anche danneggiato un bene protetto incluso nella Rete Natura 2000.

I carabinieri (nelle indagini sono stati impiegati il Nucleo Investigativo, coordinato dal tenente colonnello Marilena Scudieri, il Gruppo di Caserta, coordinato dal tenente colonnello Marco Antonucci, e i militari della Stazione Forestale di Caserta) hanno notificato un divieto di dimora ai due indagati ritenuti responsabili del grave incendio che ha distrutto la vegetazione presente un’area ampia circa 400 ettari.

Un rogo che si è protratto per quasi due giorni durante i quali i mezzi di soccorso, anche aerei, nazionali e regionali, furono costretti a lavorare incessantemente per spegnere le fiamme.

Il 28enne e il 35enne sono stati individuati attraverso due testimonianze che ha consentito di collocarli in quella località e anche di rintracciare la vettura con la quale i due si sarebbero recati nella zona per fare un barbecue, in un capanno dal quale successivamente le braci hanno raggiunto il bosco innescando il grave incendio.

Dagli accertamenti predisposti dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha coordinato le attività investigative dei militari, sono emerse, nei cellulari dei due indagati, i selfie e le foto del barbecue “incriminato” che hanno consentito di individuare inequivocabilmente il luogo, il giorno e l’ora precisa dell’evento che ha innescato il grave incendio.

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