lavoro sommerso

Ancora contrasto al lavoro sommerso al centro di un servizio disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Napoli e svolto dai militari delle stazioni del territorio insieme a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro.

A Napoli i carabinieri della stazione di San Pietro a paterno hanno denunciato 2 imprenditori impegnati nella realizzazione di un ristorante all’interno del terminal Arrivi dell’aeroporto di Capodichino. Il primo non rispettava alcune normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Stesse violazioni accertate per il titolare della seconda ditta tra i cui dipendenti vi era anche un lavoratore in nero.

Ha appena 16 anni una dei 20 dipendenti “in nero” individuati dai carabinieri della tenenza di Arzano in una ditta tessile del posto. Dei 30 impiegati 20 erano senza contratto e senza copertura previdenziale e assicurativa. 4 dei lavoratori irregolari – hanno scoperto i militari – percepivano anche il reddito di cittadinanza.
21 le sanzioni amministrative applicate e 3 le prescrizioni penali per complessivi 116.420 euro.
Denunciati anche i genitori della minore per violazione delle norme a tutela del lavoro degli adolescenti.

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A San Gennaro Vesuviano, i carabinieri della locale stazione hanno denunciato un cittadino di origini bengalesi poiché impiegava nel proprio opificio 5 connazionali “in nero”. Anche i lavoratori sono stati deferiti perché irregolari sul territorio dello Stato. L’attività è stata sospesa anche per violazioni amministrative e penali, sanzionate per complessivi 32.400 euro. L’attività era carente anche in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro: accertate omessa formazione, informazione e visita medica ai lavoratori e mancata rielaborazione del documento valutazione di rischi.

I militari della stazione di San Paolo Belsito,invece, hanno ispezionato una ditta di lavorazione di cereali, legumi e affini. Numerose le violazioni amministrative contestate, 2700 euro la sanzione applicata. Secondo quanto riscontrato dai carabinieri i dispositivi di sicurezza delle attrezzature di lavoro non erano regolarmente manutenute e il documento di valutazione dei rischi incompleto.

A Roccarainola, i carabinieri hanno controllato 2 ditte di estrazione di materiali nelle cave del territorio. Nella prima denunciato l’Amministratore unico – un 57enne di Avellino – poiché impiegava 1 lavoratore “in nero” senza copertura previdenziale, assicurative e senza la prevista visita medica per l’idoneità alla mansione svolta. Sospesa la ditta e salate le sanzioni, pari a 11300 euro. Scenario simile per la seconda azienda. Anche in questo caso sorpreso 1 lavoratore senza alcun contratto. Il titolare è stato sanzionato per complessivi 3600 euro.

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